ANALISI

Robin Hood alle crociate

All’inizio del film, prima che cominci la storia, compare una didascalia che inserisce la vicenda di Robin Hood nel periodo in cui il sovrano inglese Riccardo I, conosciuto anche come Riccardo Cuor di Leone, si trovava in Terrasanta per partecipare alla terza crociata. Subito dopo, un’altra didascalia precisa il luogo e la data da cui prende avvio la narrazione vera e propria: Gerusalemme 1194. A questo punto il film entra nel vivo dell’azione e ci fa vedere Robin prigioniero con capelli e barba lunga, che prima cerca di sacrificarsi per un amico, poi con un espediente riesce a fuggire insieme a un altro prigioniero, il musulmano Azeem. In questa specie di introduzione si cerca di dare al personaggio di Robin Hood, avvolto ancora oggi nel mito e nella leggenda, una più decisa consistenza storica.



La ricerca del personaggio storico

Molti studiosi hanno cercato le prove che Robin Hood sia realmente esistito ma fino a ora nessuno sembra esserci riuscito in modo definitivo. Di certo si sa che il personaggio nasce da una tradizione orale affermatasi fin dal XIII secolo secondo cui Robin Hood è un ladro qualunque, sebbene possieda già molte caratteristiche che si evolveranno nei secoli successivi.

Nel corso del tempo, attraverso le opere di scrittori e studiosi, Robin Hood è diventato il personaggio che tutti conoscono: è un ladro di origini aristocratiche che ruba ai ricchi per dare ai poveri, vive nella foresta di Sherwood insieme ad altri fuorilegge, ha grandi doti come arciere, combatte per difendere il trono di Riccardo Cuor di leone mentre questi è lontano dal regno. Il mito attorno a Robin si è accresciuto, cos’ come la varietà degli episodi di cui l’eroe è protagonista e i personaggi che lo circondano, dall’amata lady Marian ai tanti compagni di avventura, alcuni dei quali simpatici e buffi come Little John e frate Tuck.



Il principe dei ladri

Robin Hood principe dei ladri non è soltanto il titolo del film ma anche il modo in cui il personaggio di Robin Hood viene definito in una delle fonti letterarie più note, cioè il romanzo storico ottocentesco Ivanhoe, di Walter Scott.

In quest’opera Robin di Locksley è un giovane aristocratico che diventa un fuorilegge dopo aver perduto tutto quello che aveva: la casa, le proprietà, persone care. Robin è un uomo che sceglie di vivere ai margini nella foresta di Sherwood per vendicarsi dei torti subiti e per riportare l’ordine e la giustizia. Nel film in particolare si pone l’accento sul coraggio, la lealtà, il valore di Robin, abile arciere che salta da un ramo all’altro meglio di Tarzan. Nel film tuttavia si introducono delle novità, oltre alla parte che si svolge a Gerusalemme, evidenti soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi, allo scopo di coinvolgere gli spettatori nel gioco dell’avventura.



Nemici e amici di Robin

Tra le novità introdotte dal film ci sono innanzitutto nuovi nemici. L’avversario di Robin non è, come vuole la tradizione, Giovanni Senza Terra, il re traditore e crudele che è salito al trono approfittando dell’assenza del fratello Riccardo. L’unico, vero cattivo, è lo sceriffo di Nottingham, che sembra spinto solo dalla brama di potere. Lo sceriffo si fa aiutare dalla malvagia strega Mortianna e da Guy di Guisborne, un cugino che non esita a uccidere quando non obbedisce ai suoi ordini.

Tra gli amici di Robin c’è Marian, che però appare un po’ diversa dal personaggio della leggenda e delle opere di letteratura. Marian non rappresenta il modello della dama angelicata, non è debole o indifesa: al contrario, è determinata e forte, prende le decisioni da sola, preferisce vivere sulle sue terre piuttosto che stare a corte a Londra con la madre, e per tutti questi motivi sceglie di seguire Robin e di rischiare.

Un altro elemento nuovo, che ci fa capire quanto sia generoso Robin, è l’episodio in cui un suo compagno nella foresta, Will Scarlett, gli rivela che entrambi sono figli dello stesso padre; Robin non esita a riconoscerlo e ad amarlo come fratello.



Le invenzioni impossibili

L’altra grande novità, che non ha precedenti nella tradizione e nei libri su Robin Hood, è il musulmano Azeem che Robin conosce nelle prigioni di Gerusalemme.

La sua presenza esalta le doti di Robin, che appare ancora più coraggioso per il fatto di aver salvato l’amico; Robin si dimostra anche aperto e tollerante quando accetta di accogliere Azeem come un compagno alla pari con gli altri. In realtà il personaggio di Azeem, che offre senza superbia le sue conoscenze tecniche e scientifiche, ha anche lo scopo di suggerire l’alto grado l’alto grado di evoluzione raggiunto dalla civiltà araba nel Medioevo.

Si tratta tuttavia di situazioni in cui il dato storico viene piegato in nome dello spettacolo. Ne è un esempio l’episodio in cui Azeem crea un rudimentale cannocchiale per osservare l’avanzata degli uomini dello sceriffo.

L’oggetto viene utilizzato anche da Robin, che non ne conosceva l’esistenza; dopo aver messo l’occhio dietro la lente, Robin sguaina la spada perché pensa che i nemici siano già di fronte a lui. Siamo di fronte a una forzatura storica, in quanto è vero che gli Arabi nel Medioevo avevano compiuto importanti studi di ottica, ma non si ha notizia di un vero e proprio cannocchiale prima del Seicento.

In un altro episodio vediamo Azeem che maneggia della polvere da sparo con cui costruisce delle rudimentali bombe utilizzate durante l’assalto al castello dello sceriffo. La polvere da sparo non poteva essere presente nel XII secolo. La verità della storia anche stavolta viene trascurata per far spazio alla fantasia.